venerdì 11 marzo 2011

Settimana del cavolo...

No, non è stata una settimana malvagia, ma se in sette giorni abbiamo mangiato più verza (o cavolo cappuccio) di quanta non ne abbiamo mai mangiato, ho tutto il diritto di chiamarla settimana del cavolo, no?

Spiego l'antefatto: al maritello le verdure non piacciono. Non piacciono se sono amare, non piacciono se puzzano (durante la cottura), non piacciono se sono troppo verdi... Insomma, immaginate di avere a che fare con un bambino e potrete andare sul sicuro!

Però le verdure fanno bene, e lunedì alla Coop c'erano 'ste benedette verze ad un prezzo molto umano, quindi ho deciso che, visto che la verza è una delle verdure più dolci che conosco, che avrei potuto provare a proporgliele... Certo, poi abbiamo compensato questo lato "salutistico" con qualche porcheria delle nostre, ma mica potevamo stravolgere la nostra essenza! ;-)

Totale verdure: mezzo cappuccio di verza "normale"(quella verde e gialla, per capirci) e mezzo cappuccio di verza viola (non so nemmeno se si chiama figuratevi!) che non avevo mai assaggiato, ma che mi ispirava!

La prima è stata utilizzata nel modo che mi era più noto, cioè facendo quelle che nel teramano si chiamano "fuij strascinìjt" (scrivere in dialetto è un'impresa impossibile) letteralmente "foglie trascinate(?)": si mette la verza in un tegame con olio, aglio, rosmarino, alloro, acqua, vino e la si cuoce a lungo, e la si trascina in padella fino farla quasi abbrustolire (diventa un po' marroncina, ok, detto così non pare un granché, ma fidatevi è molto buona).

Passiamo alla inusuale (almeno per me) verza viola: la prima sera ho tagliato mezzo cappuccio a striscioline che ho condito con succo d'arancia, un goccio d'aceto balsamico sale e un pochino di miele. Non male, se non fosse che avevo messo anche un po' d'uvetta e dei pezzetti d'arancia pelati a vivo che sinceramente si potevano evitare.

Il resto del cappuccio, dopo aver cercato in rete un modo per utilizzarlo, ho visto che poteva stare bene nel risotto e vi dirò... L'aspetto è un po' transgenico, ma cavoli se è buono!

RISOTTO AL CAVOLO CAPPUCCIO VIOLA


Non parlo di dosi, visto che, conoscendo il mio pollo (tafka Maritello) alla fine l'ho fatto solo per me, ma una porzione notevole (80g di riso e 1/4 di cappuccio) che però ho mangiato tutta tuttissima, tanto era buona.
E' molto facile da fare:
si trita la verza e la si mette in un pentolino con olio e aglio, la si fa appassire un pochino, poi si aggiunge il riso lo si fa tostare e poi aggiungiamo l'acqua e portiamo a cottura.

Veramente buono (l'ho già scritto??? Ok, la settimana prossima andiamo di pesce, che mi serve anche un po' di fosforo!).

Ah, nella foto si può vedere il piatto del maritello col suo risotto con funghi e salsiccia e una macchiolina del mio riso (cit. "ma sa di cavolo!".... E grazie, chissà perché!?) e un po' della sua salsiccia nel mio piatto... Vi dirò non ci sta male, ma è evitabilissima.

E potete vedere anche i fiorellini che ho ricevuto dal maritello per la festa della donna: ci credete che sono ancora vivi e rigogliosi dopo 5 giorni??? Io no... Ma sarà che qui in Emilia la vegetazione ancora non mi riconosce... :-)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fortuna che il mio di marito si mangia di tutto e di più ... spesso se non mi affretto..sparisce tutto! :)
buono il risotto!
io adoro i risotti!

kikkiscedda

MQ ha detto...

No, qui a casa l'onnivora "mangia veloce" sono io, quindi tendo ad adattarmi ai suoi gusti, ma ogni tanto gli faccio subire un po' d'alimentazione diversa!