giovedì 23 aprile 2009

Notizie da "sfollatolandia"

Uff... E vabbé, di ricette, per un po', non penso che ne posterò, che la voglia di cucinare è ai minimi storici.
Anche se l'altro giorno abbiamo inaugurato la macchinetta per cuocere le ferratelle che avevo regalato a Natale a mia madre e devo dire che è una gran figata! Son venute belle sottili come piacciono a lei (perché ci sono vari tipi di ferratelle, che nel teramano chiamiamo néole, quelle più sottili e croccanti, e quelle più spesse e spugnose. Mia mamma è ferma sostenitrice delle prime!), ne abbiamo fatte più di un chilo, perché mia sorella doveva portarle ad una festicciola della parrocchia, che a causa del terremoto è stata rinviata. Ma ormai i dolci erano pronti, quindi ho dovuto sacrificarmi mangiandone il più possibile... E mia madre che diceva che quelle possono stare per diversi giorni... Ma chi può esserne sicuro?  :-P

Per altro, la vita da sfollati procede abbastanza bene: manca quella sana quotidanità che per me che sono un torello (chissà di chi è il compleanno domani... ^__^) è indispensabile, ma in fin dei conti siamo fortunati ad avere le nostre famiglie che possono ospitarci. Certo, ora quando ci presentiamo a casa di qualcuno, vedo del timore negli occhi dei nostri ospiti: sarà mica colpa dei bagagli che ci portiamo dietro? :-)

Casa ancora non la controllano, ma siamo ottimisti in questo senso, dovrebbe essere facilmente riportata ad uno stato vivibile.

C'è solo una cosa che penso questo terremoto abbia lasciato di molto negativo: ricordo che qualche anno fa, parlando con mia nonna, lei usava dire "se Dio vuole" in tutte le frasi che prevedevano un'azione futura, cioè, "ci vediamo domani, se Dio vuole", "faremo così, se Dio vuole"... Ed io le dicevo sempre che sì, Dio avrebbe di sicuro voluto, per quale motivo non avrebbe dovuto? Beh, ora mi trovo in questa situazione, ed anch'io ad ogni progetto futuro, mi trovo ad aggiungere quello stesso "se Dio vuole": non è sfiducia, direi più che è paura, perché fino a qualche settimana fa sentivo che non  mi poteva accadere niente, ma ora no, so che le cose succedono e possono colpire anche me. E questo è brutto. Il resto è facilmente recuperabile, su questo lavoreremo un po' di più, ma sono sicura che comunque tutto tornerà alla normalità. Magari sarà una nuova normalità, ma di sicuro ci piacerà!

domenica 12 aprile 2009

Sono fortunata

Sono fortunata perché  sono qui.

Sono fortunata perché siamo qui (e penso sia il punto più importante, mancato il quale, non so se riuscirei più a vivere).

Sono fortunata perché non ho nessun amico da piangere, anche se piango per duecentonovanta che non conosco.

Sono fortunata perché ho un tetto caldo e accogliente sotto cui stare.

Sono fortunata perché mio marito è il mio eroe personale, colui che è salito al quarto piano del palazzo per cercare di portar giù un omone di più di cento chili. E mio marito ne pesa appena settanta. E aveva una spalla dolorante. Ma lui dice che è normale un atto del genere. Per me è di più.

Sono fortunata perché ora sono lontana dal disastro e dal continuo tremolio, altrimenti avrei già dato di matto.

Sono fortunata perché nel disastro, la nostra vita non è andata dispersa sotto le macerie, che saranno pure solo cose, ma sono i ricordi di una vita intera, che avevamo portato in quella casa non più di due anni fa.

Sono fortunata perché, se Dio vuole, potremo rientrare nella nostra casa facilmente, perché anche se erano poco più che case popolari, i nostri palazzi hanno retto. Alcuni muri son proprio spostati, ma penso che sia rimediabile.


Mi sentivo molto fortunata anche prima, non avevo bisogno di queste conferme.


Oggi è Pasqua. Si rinasce. Per L’Aquila sarà difficile, ma per noi “sfollati” è necessario.

Dopo due giorni dal terremoto, ho già ricominciato a ridere. Ce n’è bisogno. Ma per molti sarà più difficile. Prego perché ognuno riesca a riemergere dalla polvere per cercare di vedere aldilà, dove ci sarà di certo un futuro migliore, sicuramente diverso da quello che avevamo nei nostri progetti, ma decisamente più intenso.


domenica 5 aprile 2009

Cucina a quattro mani

Il pranzo domenicale questa settimana è stato preparato a quattro mani: due ormai esperte, due invece piuttosto maldestre.
Se dico che le mani in questione appartengono a me e al maritello, sarà facile capire a chi appartengono quelle maldestre, cioè.... rullo di tamburi... alla sottoscritta!!!!
Ebbene sì, la mia "ciambellonità" (modo allegro per intendere la mia imbranataggine) sì è fatta vedere in ogni sua forma.
E così per il primo, il maritello propone di fare le trofie con zucchina e speck. Mentre facciamo la spesa mi chiede se voglio provare a fare io la pasta, io accetto volentieri, proponendo l'alternativa dei cavatelli "allungati" (in pratica dei cavatelli fatti con tre dita, per questo più lunghi). Gli propongo di pensare lui al condimento, visto che è il suo cavallo di battaglia, mentre io faccio la pasta. Ad azione terminata, cerco su internet il modo per fare le trofie, e realizzo che il procedimento è piuttosto semplice, così provo a farne qualcuna... Beh, c'ho provato e riprovato, ma niente, quello che nel video è un semplice movimento della mano, fatto da me genera dei cosi che è impossibile definire trofie... :-(

E quindi diciamo che i cavatelli erano perfetti!



Cavatelli con zucchine e speck
(per 2 persone)
per la pasta:
  • 180g di farina di grano duro
  • olio
  • sale
  • acqua
per il condimento:
  • una zucchina tagliata a fettine sottili
  • un po' di speck tagliato a listarelle
  • olio
  • sale
  • panna da cucina (diciamo mezza confezione)
impastare la farina con un filo d'olio, il sale e acqua quanto basta per ottenere un impasto compatto ma lavorabile. Formare dei bigoli sottili, tagliarne dei pezzi di lunghezza pari all'indice, il medio e l'anulare accostati, e con queste dita "strusciare" il pezzettino di pasta.
Far soffriggere la zucchina in una padella con dell'olio (senza lesinare), sale e quasi a fine cottura aggiungere lo speck, e in seguito la panna.
E' una ricetta semplicissima, ma ottima. Il maritello mi ha conquistata così! ;-)

Ma veniamo al dramma della giornata. Volevo fare una bella torta di mele, di quelle semplici, senza grassi, e giacché c'ero, volevo farla nel bellissimo stampo a fiore in silicone, per poi fare un post che avrei chiamato "fior di mela". Preparo l'impasto, inforno, faccio cuocere, caccio la torta e... ta-daaaaaaaaa.... metà torta rimane appiccicata nella tortiera... :-/
Una cosa inguardabile, e l'umore sotto le scarpe. Decido che così proprio non va bene e penso di migliorare la situazione creando una torta alternativa, coprendo la porcheria che ne era venuta fuori con una bella crema alla vaniglia.
Il risultato è questo:



So che è brutta lo stesso, ma se vi dico che in confronto a com'era in origine è uno spettacolo, immaginate un po' cos'era.... Brrrrrrrr!
Della torta non posto la ricetta, che penso sia da collaudare un po' meglio (noooo, ma dai...).

Buona settimana!!!

giovedì 2 aprile 2009

3 in 1

Qualche settimana fa, guardando Coming soon, ci imbattiamo in uno speciale su Watchmen.
Tra i vari personaggi mi colpisce quello del Comico.



Ma dai, c'è Robert Downey Jr ( e chi ha seguito Ally McBeal, al solo udire questo nome avrà un sussulto, pensando alla storia d'amore tra Ally e Larry)!



Ah,no, il viso è un po' più largo, ecco chi è, è Javier Bardem!



Come non è lui? Allora sì, ho capito! E' il tizio che faceva il malato di cuore in Grey's Anatomy, quello che s'innamora di Izzie e che poi (spoiler) muore! Per i non telefilm dipendenti, si tratta di Jeffrey Dean Morgan.




Ora passi che io sono un po' rintronata di mio, ma cavoli 'sti tre li hanno fatti con lo stampo!
Certo Robert Downey Jr è "il meglio", ma gli altri due acquistano valore per il fatto che gli somigliano, o meglio, somigliano a Larry (sì, ha lasciato un segno profondo nella mia mente, quel personaggio!). :-P